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Sinossi
Due autori, due libri a confronto. Erasmo, il celebre umanista di Rotterdam, è chiamato dai Papi e dalle più alte autorità politiche del tempo a prendere posizione sulle questioni che sconvolgono la Chiesa alle soglie della modernità. Egli punta lo sguardo sulla libertà dell’uomo e interviene contro Lutero, ritenuto il negatore per eccellenza del libero arbitrio. Erasmo, nel Libero arbitrio (1524), argomenta a partire dalla legge, dai precetti e in genere dalle esortazioni contenute nella Sacra Scrittura, caldamente rivolte all’uomo, affinché si decida a praticare i comandamenti divini. Il precetto ha un senso solo se presuppone l’effettiva libertà dell’uomo. Anche Lutero, nel Servo arbitrio (1525), prende spunto dalla Scrittura, ma per concludere che il libero arbitrio, inteso come facoltà alla portata dell’uomo in vista della propria salvezza, non esiste affatto. La legge, i precetti e gli imperativi divini hanno l’unico scopo di svelare all’uomo la sua incapacità di praticarli. Proprio tale funzione della legge lascia libero campo all’intervento dell’Evangelo che affranca l’uomo dalla sua insuperabile condizione di schiavitù spirituale. La posizione di Erasmo venne celebrata, al momento, come cattolica, ma tale propriamente non era; passata la bufera, la produzione teologica di Erasmo fu messa all’indice. La tesi di Lutero fu presentata come eretica, ma tale non era quanto al nocciolo evangelico della questione: la giustificazione per fede. L’introduzione e il commento che accompagnano i due testi si prefiggono di chiarire i termini di questo potente ed epocale scontro dialettico. Gli apparati intendono mettere in grado il lettore di approfondire la questione per ciò che concerne il contesto storico, le fonti e le tradizioni filosofiche e teologiche con cui questi due grandi agostiniani si sono confrontati.


Franco Buzzi
Franco Buzzi (1948-) è sacerdote della diocesi di Milano dal 1972. Dopo la maturità classica ha compiuto studi di filosofia e teologia a Milano, Roma e Monaco di Baviera (1967-1975) diventando professore di filosofia e di teologia fondamentale (1975-1996). Ammesso al Collegio dei Dottori della Biblioteca Ambrosiana (1992), ne è stato Prefetto (2007-2017), rivestendo altresì la carica di Presidente dell’Accademia Ambrosiana (2008-2017). Fa parte dell’Accademia di Studi Luterani in Italia (ASLI), di cui fu tra i soci fondatori, ed è membro effettivo dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Ha dedicato i suoi studi all’idealismo tedesco, all’umanesimo e a Lutero, al Concilio di Trento e alla teologia postridentina. Si occupa anche di storia della cultura dell’Europa moderna.


Domenico Lassandro, già professore ordinario di Letteratura Latina nella Università di Bari, ha iniziato la sua attività di ricerca affrontando problemi di tradizione manoscritta e di critica testuale. Ha edito i XII Panegyrici Latini, sia criticamente (Torino, Paravia, 1992), sia con traduzione e commento (Torino, Utet, 2000). Tematiche e autori della tarda antichità sono stati i privilegiati aspetti della sua ricerca nel corso degli anni, lungo una linea di interpretazione sia filologica dei testi sia storica (rivolte sociali nel IV secolo; il limes renano-danubiano; scontro e integrazione tra mondo romano e mondo germanico. Ovviamente, anche i grandi autori di età classica sono stati oggetto delle sue ricerche: Cicerone, Virgilio, Orazio, Fedro, Seneca. In quanto Accademico della Accademia Ambrosiana di Milano ha svolto ricerche sulle opere di Ambrogio, in particolare sul De Nabuthae historia, testo del quale ha pubblicato l’edizione critica, con traduzione italiana e commento nella collana CORONA PATRVM ERASMIANA (Torino, Loescher, 2021).


Elisa Tinelli, ricercatrice in Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Bari, si è dedicata all’esegesi della Commedia dantesca; ha svolto ricerche sulla tradizione letteraria latina e volgare dei secoli XV e XVI, pubblicando tra l’altro l’edizione critica del De optimo genere degende vite dell’umanista aretino Girolamo Aliotti e del dialogo Sileno di Girolamo Vida; ha indagato, inoltre, la letteratura politica d’età umanistico-rinascimentale, i libri di institutio e la ricezione italiana delle opere di Erasmo da Rotterdam, in particolare del dialogo Ciceronianus e dell’Institutio principis christiani, riservando particolare attenzione alle opere del poligrafo Ortensio Lando.




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